LE NOSTRE SPIAGGE DURANTE LA PASQUA

Durante queste vacanze appena trascorse nonostante il brutto tempo abbiamo visto numerosi turisti affollare le nostre località sul mare. Mi sono trovato a passeggiare nel lungomare di diverse città e ho notato ( senza grande sorpresa tutto sommato ) che le nostre spiagge versavano in condizioni poco decorose: pezzi di legno, bottiglie di plastica, c'erano anche indumenti sporchi, va beh mozziconi di sigaretta e così via. Partendo dal presupposto ( forse banale ma secondo fondamentale ) che le spiagge come motore della nostra economia, dovrebbero SEMPRE essere tenute pulite, credo che a maggior ragione quando abbiamo dei turisti che per un paio di giorni fanno un giro dalle nostre parti, dovremmo far trovare i nostri punti di forza in condizioni impeccabili. Questo però, non accade.

A mio avviso, la domanda fondamentale è questa: a chi conviene tenere pulite le nostre spiagge?

A NOI: per un senso di rispetto nei confronti del nostro territorio, perché chiunque abbia un'attività commerciale nelle nostre località "vive" spesso e volentieri grazie al turismo e questo credo sia innegabile ma anche e forse molto più semplicemente perché non ha senso lasciare in queste condizioni "casa" nostra, il posto dove ogni giorno passiamo davanti e dove spesso e volentieri lasciamo incantare il nostro sguardo durante un tramonto o un'alba.

AI TURISTI: perché trovare una spiaggia pulita ripaga per aver fatto un viaggio costoso e per pochi giorni di vacanza, perché ( e questo d'estate ) non tutti possono permettersi di pagare per una spiaggia privata e tutti hanno il diritto di trovare una spiaggia libera pulita dove godersi una giornata al mare con la propria famiglia.

Il presupposto fondamentale però è comune ad entrambe le categorie e si chiama RISPETTO: per il lavoro svolto dagli operatori turistici, per le strutture degli stessi e per il territorio nel quale sono in vacanza ( e questo ovviamente per i turisti ). Mentre per quanto riguarda noi, inteso in senso ampio come semplici cittadini delle città rivierasche o gestori di spiagge, bar, gelaterie ecc - sempre tenendo presente che non è possibile generalizzare, si dovrebbe cercare di accogliere ( non tanto con educazione, perché credo che nessuno tendenzialmente sia maleducato ) con maggior spirito di ospitalità i turisti presenti sul nostro territorio, magari facendo anche qualche sorriso in più, infondo un sorriso fa sempre piacere e non costa nulla. Ma non solo, cercando di offrire servizi sempre più innovativi ( nel limite delle possibilità economiche ), a volte basta davvero poco per rendere una banale giornata di un'attività come un bar o una spiaggia, una giornata un pò diversa dal solito e accontentando un pò tutti, pensiamo ad una banale festa con un pò di musica, un rinfresco organizzato anche tramite una colletta, sono tutte piccole cose ma che possono fare la differenza. Ma non basta.
Occorrono anche delle regole per entrambe le parti che possano coadiuvarle al raggiungimento di questi obiettivi, regole dettate dal buon senso e non seguendo necessariamente una logica di parte ma cercando invece di venirsi incontro perché come ho cercato di spiegare fin qui, l'interesse è comune.

Nicola Seppone


Foto d'archivio

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