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Visualizzazione dei post da giugno, 2017

Il fatale fascino della mareggiata

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Oggi una persona è morta nelle acque savonesi dopo essersi avventurata nel bel mezzo di una mareggiata (cliccate QUI per leggere la notizia). Una riflessione su questa tragedia. A parte i soliti discorsi "se la sono andata a cercare" (ovvi e indubbiamente realistici, ma a che servono poi concretamente?) ma pensiamo che questi ragazzi oggi sono entrati in mare da una spiaggia libera (almeno così pare dalle ultime ricostruzioni). Mi spiego: se c'è una spiaggia libera, non c'è un assistente bagnanti. Non c'è alcun controllo. In una giornata come quella di oggi tutti gli stabilimenti "privati" non hanno permesso ai lor o clienti di entrare in mare con quelle condizioni (proibitive, per tutti). E questo controllo, questo vigilare sulla sicurezza dei clienti, in alcuni casi, può davvero salvare la vita. Perché è vero che nessuno può proibire letteralmente a qualcuno di buttarsi comunque in mare, ma se ti trovi di fronte un  # bagnino  che ti dice &quo

L'ombrellone della spiaggia libera sradicato dalla forza del vento

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Vi ricordate la polemica sugli ombrelloni incustoditi delle spiagge libere? Sì, quelli lasciati lì durante la pausa pranzo e, nei casi peggiori, per tutta la notte sino al mattino seguente. Bene. Oggi, durante l'ora di pranzo, un ombrellone in spiaggia libera (incustodito) è stato sradicato dalla forza del vento ed è finito in una spiaggia "privata" (vedi foto sotto), fortunatamente senza colpire nessuno. La parte inferiore dell'ombrellone, quella a punta arrotondata, può diventare un potenziale proiettile, pericolosissimo. E non sarebbe nemmeno il primo caso, anche perché la forza del vento a volte riesce a estrarre gli ombrelloni piantati con cura nelle spiagge in concessione. Con un allerta meteo in corso e il vento forte, immaginatevi con che facilità venga estratto un ombrellone piantato ad minchiam dal turista zio fa per passare la giornata. Ci sono due cose da precisare: - In quella spiaggia libera (corso Italia, ormai è diventata famosa suvvia) non

Tutti ar mare, a mostrar le chiappe chiare

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Tutti ar mare,  tutti ar mare  a mostra' le chiappe chiare,  co' li pesci,  in mezzo all'onne,  noi s'annamo a diverti'.  Che meraviglia questa canzoncina di Gabriella Ferri. È un po' la colonna sonora di questo periodo. A parte il fatto che c'è chiappa e chiappa, ma a Rapallo qualcuno ha pensato di vietare di circolare per le vie del paese in costume da bagno, quindi niente chiappe (chiare e scure) fuori dalle spiagge. Insomma, avete presente quella pratica di uso comune di uscire fuori dallo stabilimento balneare a torso nudo o con le chiappe di fuori per mostrare gli effetti dell'abbronzatura fresca fresca? Ecco. A Rapallo nisba. Nu se po' fà! E perché mai, vi chiederete? L'ordinanza parla chiaro, infatti l'intento è quello di " preservare il decoro pubblico ed evitare comportamenti impropri che portino ripercussione sull’immagine e sull’offerta turistica " . Tiè, ciappa e porta a ca. Può piacere o meno ma è comunque u

Gli astenuti si fanno sentire con il silenzio

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Tralasciando per un attimo qualsiasi ideologia politica, sia essa di destra piuttosto che di sinistra, rimane un dato: cambiare può avere un immediato risvolto positivo. Ciò a prescindere da tutto. Quindi ancora prima che venga emanato un singolo atto da parte del nuovo inquilino. Non è soltanto per via di una logica di alternanza democratica ma soprattutto per evitare quella pericolosa fase di avvicinamento al concetto di " proprietà " delle istituzioni da parte di un gruppo di persone. Di una casta. E allora va bene così. E anche i nostalgici di quel " Genova medaglia d'oro della resistenza " dovranno farsene una ragione. I valori sono importanti ed è compito di una classe politica tramandarli alle generazioni future. Ma se si è troppo occupati a mantenere il potere si rischia di perdere di vista lo scopo principale: il bene della comunità . Le risposte del passato non sono più in grado di far fronte alle domande del presente. Il mondo cambia rapidamen

Caso di via Crispi a Pietra, arriva la solidarietà delle papere: "Passate di qui"

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Pietra Ligure. Dopo il clamoroso caso di via Crispi, dove la circolazione è stata momentaneamente interdetta a moto, scooter e biciclette, arriva un'inaspettata apertura da parte delle papere del Maremola: "Cittadini, passate pure dal torrente che tanto siamo a secco d'acqua" ha dichiarato il portavoce degli animali. "Il passaggio da via Nazario Sauro non vi conviene. Infatti, se via Crispi è pericolosa, via Nazario Sauro è una Parigi-Dakar. Non chiediamo nulla in cambio. Tolto qualche tozzo di pane fresco che l'ultima volta me ne hanno buttato un pezzo che ho digerito la settimana scorsa" ha sottolineato il capo papera. Si profila quindi una corsia preferenziale per moto e bici che da oggi, quindi, potranno tranquillamente transitare all'interno del torrente per raggiungere la propria abitazione in via Crispi: "Abbiamo provveduto ad asfaltare la corsia d'emergenza centrale, solitamente utilizzata dai pesci in caso di

Sole, mare e...asciugamani signora?

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L'intelligenza è un'arma potentissima.  Eppure il mondo è pieno di "pacifisti".  Oggi un po' di sana #SEPPOLEMICA . Parliamo di abusivismo commerciale . Un tema ricorrente che ha il grande pregio di riuscire a tritare i coglioni di tutti per circa 3 mesi su 12.  Basta una semplice foto, con un semplice commento del tipo "# emobasta ", e si scatena l'inferno.  Chi come me ci è cresciuto a spiaggia (da bagnante e da bagnino) li ha conosciuti questi ragazzi, alcuni anche personalmente. Sono sempre gli stessi. Carichi di roba sulle spalle (spesso contraffatta) girano dal mattino sino al tardo pomeriggio sotto il sole cocente dell'estate rivierasca.  Sono vittime e carnefici: spesso vengono sfruttati ma allo stesso tempo danneggiano la qualità della nostra offerta turistica. E qui non c'entra il razzismo. L'ipocrisia dei soliti noti ormai è un dato di fatto. Chi urla " razzisti !" solitamente ha un profilo sociale

La scintilla

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Le speranze per Erika Pioletti sono finite. La 38enne era stata letteralmente travolta dalla folla di piazza san Carlo, a Torino, mentre il maxischermo trasmetteva la finale tra Juve e Real. La storia, purtroppo, è ben nota. Inutile negarlo: c'è un condizionamento pericolosissimo che aleggia nell'aria ad ogni manifestazione Ma non solo. Pensiamo, ad esempio, al gioco di sguardi dentro una metropolitana: spesso c'è una tensione palpabile che scacciamo soltanto parlando con un amico o schiacciando il tasto play e facendo partire la nostra canzone preferita. Immaginate un grande evento che richiama un pubblico numeroso,  come un concerto, una sagra, una festa in piazza, e così via: tutto è soggetto alla scintilla . Il fatto imprevedibile che scatena il panico mettendo a nudo le nostre debolezze. L'istinto di sopravvivenza non ti fa guardare in faccia a niente e nessuno: la donna in carrozzella, il bambino o la semplice persona in difficoltà ferita a terra: tutto diven

Angurie, meloni e vucumprà, la ricetta della felicità!

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Despacito? Siete davvero sicuri che sia questo il tormentone dell'estate 2017 ? Vi farò ricredere. 1. Pietra Ligure. Siamo sulla via Aurelia durante un weekend estivo di giugno. Il camion del melonaro parcheggia lungo la strada scegliendo con attenzione dove posizionarsi: tipicamente vicino all'uscita di una spiaggia, di fronte alla stazione ferroviaria, e così via. L'intento, ovviamente, è quello di catturare la clientela on the road . L'uomo con la canotta rossa e la ciabattata Madigan solitamente è il loro "bersaglio" preferito. Per fare questo, a quanto pare, il melonaro deve necessariamente trasgredire qualche regola. La prima riguarda il codice della strada: il mezzo viene fermato sul marciapiede e nei casi più clamorosi prima delle strisce di attraversamento pedonale, oscurando la visibilità ai pedoni e ai veicoli in transito. Poi, essendo sul marciapiede, il veicolo ostruisce anche il passaggio del flusso di pedoni e carrozzelle. La sosta si prolung

Ve la do io la Blue Whale

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Ieri stavo camminando verso il centro di Pietra insieme ad una persona (la racconto al singolare ma tenete conto che, appunto, eravamo in due). Arrivo dalle scale che portano sul ponte della Sati e, a distanza, noto quattro ragazzini sulla quindicina seduti sugli scalini che portano all'ingresso del sottopasso. Chiacchieravano fra loro insieme ad altri giovani disposti in piedi qua e là. Mi avvicino per attraversare il piccolo passaggio che porta alla rampa di scale principale. I ragazzi ostruivano il passaggio. Non si poteva passare, né scendendo né salendo. Ho pensato, magari non si sono accorti del mio arrivo perché sono distratti, stanno parlando e non mi hanno visto arrivare. No. Continuavano a parlare. Ed io continuavo a camminare nella loro direzione. Esemplare di adolescente "odioso" ma educato Giunto a pochi metri di distanza mi accorgo di essere un fantasma (due fantasmi). Faccio ancora qualche passo verso di loro. Mi trovavo a pochi cent

È qui la festa? Sì, la riscossa parte da Finale Ligure!

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wow che bello!  Sì, è proprio il caso di scriverlo questa volta, in barba a tutti i luoghi comuni come " Liguria terra per anziani " (e preciso, anche se fosse, pure loro meritano rispetto e i loro spazi, un giorno se avremo la fortuna di arrivarci, ad una certa età, potremo dire soltanto grazie e sperare che qualcuno si ricordi anche di "noi"), il 2 luglio prossimo , a Finale Ligure, arriva un evento unico: oltre 10km di spiaggia e 38 stabilimenti balneari coinvolti in una festa enorme: il più grande beach party del nostro paese (cliccate QUI per leggere l'articolo). Una manifestazione che ha il sapore di rinascita per la nostra riviera e in particolare per il nostro turismo che da queste parti, nonostante la crisi, porta ancora oggi il segno più. E il sapore è reso ancora più dolce pensando alla città che ospiterà questa grande festa: Finale Ligure. Un'icona della movida e del divertimento della riviera di ponente. Ve ne cito soltanto uno di locale -

I gesti che rendono grande, oppure piccolo, un paese

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Faceva parte della scorta di Paolo Borsellino. Una giovane ragazza di origini sarde di nome Emanuela Loi. Dopo l'attentato, alla famiglia furono spediti i pezzi restanti in una piccola bara grossa come una scatola delle scarpe. Lo Stato, poi, chiese ai famigliari della vittima il rimborso per le spese di "spedizione" in Sardegna. E pensare che lei, in via D'Amelio, manco avrebbe dovuto esserci. Vi ho trascritto uno stralcio di questa storia che mi è rimasta impressa dopo averla ascoltata da Salvatore Borsellino, durante una serata al teatro di Pietra Ligure. Questo racconto stride terribilmente con la notizia di ieri: " Riina è malato e anziano, ha diritto a una morte dignitosa " si legge sui giornali. L'essere garantisti, in questo caso, trova necessariamente un limite nella questione morale. In un ambiente come quello malavitoso (specie mafioso) l'uscita dal carcere di un boss così importante, anche se anziano, anche se malato, anche se all

Un gioco di centimetri

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i centimetri che ci servono sono dappertutto sono intorno a noi ce ne sono in ogni break della partita ad ogni minuto  ad ogni secondo in questa squadra si combatte per un centimetro in questa squadra massacriamo di fatica noi stessi  e tutti quelli intorno a noi per un centimetro ci difendiamo con le unghie e con i denti per un centimetro perchè sappiamo che quando andremo a sommare tutti quei centimetri il totale allora farà la differenza tra la vittoria e la sconfitta la differenza fra vivere e morire Sul mio blog non parlo quasi mai di calcio, eppure questo sport ha rappresentato un'importante parentesi della mia vita. Non solo perché, come tanti, sono cresciuto con gli amici a dare calci ad un pallone passando interi pomeriggi giocando a 10,9,8. Ma anche come tifoso, per esempio, ho avuto la fortuna di veder giocare dal vivo giocatori come Maldini, Batistuta, Shevchenko, Weah, Pirlo, entrambi i Ronaldo, e molti altri. Poi il calcio è cambiato, insieme al mondo. E anche io, o