Post

Visualizzazione dei post da agosto, 2018

Calo di presenze, la riviera ligure punita dai numeri: siamo in ostaggio di noi stessi

Immagine
Perché un giovane dovrebbe venire in vacanza a Pietra Ligure? Non c'è mezza ragione (veramente fondata) utile a convincere le nuove generazioni a passare le vacanze in riviera. C'è un solo motivo, in particolare, che porta le persone a trascorrere un po' di tempo qui da noi: la comodità . Un'ora o due di macchina e il gioco è fatto. Fine. Mettiamo da parte per un attimo l'obiettiva bellezza della nostra terra. Cosa resta? Ben poco. Tolte poche eccezioni, Pietra (e non solo) mette sul piatto servizi vecchi e poco appetibili e quel che offre, poi, lo offre a prezzi decisamente elevati e comunque non proporzionati all'offerta. È un discorso vecchio quanto il mondo, è vero. Quest'anno (e nelle ultime stagioni in generale), però, sono arrivati i primi, preoccupanti, campanelli d'allarme. Il crollo delle presenze registrato nel mese di giugno ( - 11%), del resto, è un dato che parla da solo.  Piccolo aggiornamento (ottobre 2018): sono 47 mila la presenz

I viandanti sbarbati e maleducati della settimana di ferragosto

Immagine
Eccoli qui, i viandanti di ferragosto alla ricerca di un po' di relax in riva al mare. Un gruppo di ragazzini che, solitamente, occupano gli scogli di una spiaggia libera di Corso Italia. Quotidianamente, di notte, si fermano lì: fumano, bevono e lasciano i vetri rotti delle bottiglie per terra così, il giorno dopo, i bagnini dovranno fare gli extra per evitare spiacevoli incidenti. Ricordate la parola utilizzata sopra? "Quotidianamente". Insomma, lo sanno tutti chi sono. Quello che vedete nelle foto sotto, invece, è il regalo che gli stessi ragazzini hanno deciso di lasciare nella notte tra il 16 e il 17 agosto. Un gruppo di volontari si è rimboccato le maniche e ha riempito due sacchetti (all'interno dei quali ci sono bottiglie di vetro, pezzi di carta, plastica e...preservativi usati), consentendo ai turisti, poche ore più tardi, di accedere in un luogo pulito e non lercio.   Non commenterò ulteriormente, almeno per ora, anche perché le immagini parlano da so

Il fil rouge che accomuna ogni tragedia

Immagine
No. Niente invettive contro qualcosa o qualcuno. Nessun sfogatoio dettato da una comprensibile rabbia che, in queste ore, sta contagiando i cittadini di Genova, della Liguria e dell'Italia intera. Nelle poche righe che seguiranno non leggerete nulla di tutto ciò. Ci stiamo abituando a vivere le tragedie (attentati, stragi, incidenti, ecc.) attraverso i social e abbiamo imparato che, soprattutto durante le prime ore successive ai fatti, è meglio spegnere tutto oppure leggere e passare oltre senza lasciarsi convincere dalla tentazione di commentare. C'è ignoranza (nel vero senso della parola), pressappochismo e rabbia. Tanta rabbia che fa scrivere cose insensate e prive di ogni fondamento. Il social, poi, ci mette del suo e, attraverso il meccanismo della viralità dei contenuti, trasforma un'emozione buttata lì, e magari scritta anche bene, in una mina vagante trasportante odio e pronta a colpire, il più delle volte, persone generalmente odiate per una ragione particolare (