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Visualizzazione dei post da 2015

La signora e il karkadè

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Erano belle giornate invernali come quelle di questi giorni, ma avevo 10 anni circa e insieme ad un amico pietrese, con le nostre inseparabili bmx, salivamo su e giù dal montegrosso, quasi ogni giorno.  Non era la passione per le "grandi scalate" la motivazione di fondo delle nostre corse. In quegli anni, e a quell'età, quando uscivi di casa dovevi ricordarti di portarti dietro giusto le chiavi (a volte neanche quelle) e magari qualche spicciolo per comprare la merenda. Niente telefonini, niente stati da scrivere, niente mi piace da controllare, niente foto da scattare e condividere. Non ci facevo caso, ma ero davvero libero. Io, la mia bicicletta, l'aria in faccia, i colori delle case che passavi una ad una e il tempo che poteva cambiare da un momento all'altro. Non avevi l'App del meteo per controllare eventuali perturbazioni in arrivo. Se la pioggia ti sorprendeva, te la prendevi tutta. E chi se ne frega, saresti tornato a casa con i vestiti tutti bag

TOUCH & FEEL

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Il futuro è travolgente. Apple ci aveva visto lungo (ancora), le app sono diventate parte integrante della vita di molte persone. Cellulari, tablet, televisori e in generale lo spazio sempre più ampio che si sta ritagliando il settore della domotica, sono solo alcuni degli esempi dell'impressionante processo di modernizzazione della nostra società. Un recentissimo studio americano ha rivelato che la gran parte dei bambini che oggi studiano alle elementari, in futuro faranno un lavoro che oggi non esiste ancora. Non è difficile immaginarlo, certi lavori svolti quotidianamente da molte persone, sino a pochi anni (mesi?) fa, erano semplicemente inimmaginabili. Parallelamente a questo bramoso bisogno di un futuro sempre più smart, si è sviluppata in molte persone la tendenza all'apprezzamento incondizionato di tutto ciò che è nuovo, di tutto ciò che è fottutamente anticonvenzionale, in sostanza di tutto ciò che si presenta come rivoluzionario. Aprite lo smartphone, andate nel v

COMPRA CHE TI PASSA

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Qualche settimana fa, in una nota catena di negozi di elettronica, mi sono ritrovato ad ascoltare (giuro involontariamente, quanto meno all'inizio) la conversazione tra una ragazza addetta alla vendita del nuovo iWatch di Apple e un distinto signore sulla cinquantina. Una conversazione quasi a senso unico, la ragazza era un fiume in piena di dati tecnici e di qualsivoglia argomento utile al convincimento dell'acquisto. L'uomo, con le mani in tasca, ascoltava tutto tenendo fisso lo sguardo sull'orologio, posto nell'apposito sistema antitaccheggio. Poi, dopo le svariate informazioni ottenute, interrompe l'addetta alla vendita e dice: "Si si, perché anche mio figlio mi ha detto che va bene, e poi è un Apple". Subito dopo aver finito la frase, toglie la mano dalla tasca e avvicina il pollice e l'indice alla rotellina dell'orologio e inizia a farla girare, così, senza senso. Avete presente un nonno o una nonna, ma anche un genitore avanti con

PIETRA LIGURE: ma quale lotta all'abusivismo?

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E insomma che questa mattina a Pietra è stato scoperto un deposito di merce contraffatta. Ovviamente il materiale è stato sequestrato dalle autorità competenti e mentre il nostro Sindaco, intervistato da un giornale locale, ha rivendicato l'importanza di operazioni coordinate per contrastare lo sviluppo dei fenomeni di abusivismo nella nostra città, mi domando: Ma come? Di cosa stiamo parlando? C'è qualcosa che non torna nel ragionamento del nostro primo cittadino. Eh si perché vedete, è giusto di qualche settimana fa la denuncia di alcuni cittadini e turisti della spiaggia libera di corso Italia: un vero e proprio accampamento di venditori ambulanti, adagiati sulla sabbia (insieme ai turisti) con i loro inseparabili sacchetti azzurri contenenti il materiale contraffatto. Un'immagine che, pur essendo diventata ormai un'abitué per i turisti e residenti di quella spiaggia, stona notevolmente con le parole del Sindaco, considerato anche il tempo trascorso dall'ul

E' COSì CHE VA

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La brutta notizia è la regina dell'informazione. Ti prende quasi sempre in contropiede, mette a segno i suoi colpi uno dietro l'altro. E' dirompente, affascinante e virale. Da piccolo andavo matto per le Fruitella alla fragola. Cazzo, erano una droga. Andavo al bar sotto casa e compravo il pacchetto per mangiarne un paio. Dovevo ancora mettere il resto in tasca e il pacchetto era già finito. E le brutte notizie sono così. Alla gente piace leggere le brutte notizie. Il pubblico non è mai sazio di brutte notizie. I TG, i giornali cartacei, gli speciali della Domenica pomeriggio condotti da personaggi fottutamente detestati, gli approfondimenti serali sui vari omicidi, i link su Facebook dei quotidiani online. Infondo al ristorante vi portano quello che ordinate, altrimenti vi alzate e ve ne andate. Non è poi così diverso con i mezzi di informazione poco sopra. Le belle notizie sono paragonabili al classico "pizzico di sale q.b." delle ricette, solo quelle più e