GENOVA,TRAGEDIA: LA PARTITA DEL CUORE (DI PIETRA)

Ma come si fà? Il mondo fà paura è vero, spesso è bastardo. Ma ripeto, come si fà?
In nome degli interessi economici giocare una partita di calcio quando a qualche km di distanza delle persone sono morte a causa di una tragedia che probabilmente Genova andrà ad inserire nella sua triste collezione che purtroppo si stà facendo sempre più ingombrante, quasi che non c'è più spazio, non c'è più spazio nel cuore per quel dolore che colpisce con violenza quando meno te lo aspetti e si trasforma in rabbia perché non c'è un perché.

E allora non voglio dire "non mi stupisce" ma voglio incazzarmi e "denunciare" questo schifo di decidere di giocare una cazzo di partita di calcio anche a fronte di una tragedia del genere, ma è davvero possibile? Ci vantiamo in prima serata sulle reti nazionali della nostra Costituzione, ci vantiamo di quanto sia bella, oooh è la più bella del mondo! ma che belle parole! e poi? E poi non siamo in grado neanche di rispettare la morte in una tragedia simile e a pochi km dal porto le luci dello stadio si accenderanno perché c'è l'economia da far girare, ci sono gli sponsor, ci sono interessi che vanno al di sopra di tutto e poi? E poi un minuto di silenzio vah, così siamo stati bravi.

E allora anche io, come tanti, "sogno Marassi vuoto" stasera e persone che a casa premono il pulsante rosso e decidono che non c'è motivo di divertirsi. Almeno per oggi. Almeno per le vittime.

Nicola Seppone

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