Pietra, il parco dedicato alla città di Offenburg: un'area di 10mila mq caduta nel dimenticatoio

Questa mattina ricevo una fotografia da parte di una cittadina pietrese (ve la allego sotto): siamo dentro al parco pubblico dedicato alla città (gemellata con Pietra) di Offenburg, inaugurato in pompa magna nell'ormai lontano 10 maggio 2014 e, da allora, caduto nel dimenticatoio. Nella foto si vede chiaramente un albero - all'interno dell'area dedicata ai giochi per i bambini - pericolosamente inclinato verso il lato della strada che conduce al cimitero. Allegato alla foto, poi, anche un messaggio: "Mi sembra strano che nessuno abbia visto nulla".

La prima cosa che ho fatto, dopo aver ricevuto lo scatto, è stata quella di avvertire subito chi di dovere affinché si interessasse a questa situazione a dir poco pericolosa. Tra l'altro, le immagini di quel pino caduto in via della Cornice sono ancora tremendamente fresche e impresse nella memoria di tutti. Ora, mentre scrivo, probabilmente la situazione sarà stata ripristinata e, ad ogni modo, fortunatamente questa mattina non è successo nulla. +++AGGIORNAMENTO 18/04/2018 l'albero pericolante è stato tolto (foto sotto) e, di conseguenza, la sicurezza dell'area è stata ripristinata+++

Detto ciò rimane da fare una bella riflessione su questo parco che - sicuramente lo saprete - è costato più di 800 mila euro (non ho sbagliato a scrivere, è giusto quello che avete letto). Quattro anni fa, quando ancora non ero consigliere, da semplice cittadino feci notare all'allora assessore Mario Carrara (che lo ha voluto fortemente) l'inopportunità di spendere tutti quei soldi per un parco che, data la sua posizione, oltretutto,  avrebbe sofferto di solitudine. Ecco perché, rispondendo all'affermazione del messaggio che ho ricevuto stamattina ("mi sembra strano che nessuno abbia visto nulla"), non trovo tutto sommato così "strano" il fatto che nessuno abbia visto niente: e ciò perché, per una serie di ragioni, il parco è poco frequentato. Prima di tutto perché si trova in una posizione bella ma scomoda da raggiungere (soprattutto a piedi e per persone di una certa età) e secondo perché l'area di certo non è famosa per essere curata (e a documentarlo ho un album di foto che ho ricevuto in questi mesi da molti cittadini).

All'epoca lo stesso assessore giustificò la destinazione dell'area come un modo per salvaguardarla da potenziali "speculazioni edilizie". Oggi, alla luce dell'(in)utilizzo e della (non)curanza apprezzabile da tutti, viene da domandarsi se fosse così necessario spendere più di 800 mila euro per un'area di 10mila mq abbandonata a se stessa e, come se non bastasse, ben poco curata. Lo dico a ragion veduta perché già all'epoca, criticando la destinazione dell'area <a parco>, mi spinsi oltre, cercando di dare un suggerimento diverso per valorizzare l'area e, allo stesso tempo, salvaguardare il verde pubblico: ORTI URBANI (sotto vi ho allegato l'articolo che uscì l'11 maggio del 2013). Appezzamenti di terreno dati in gestione dal Comune alle persone in difficoltà, in un momento di crisi come quello attuale, per chi ha la buona volontà di coltivarsi un po' di terra per poi ritrovarsi un po' di frutta o verdura fresca sulla tavola. E, a suo modo, l'orto dei matetti (cliccate QUI per vedere la pagina Facebook) oggi realizza proprio questo! La mia era solo un'idea (a costo praticamente zero) ma altre potevano essere messe in campo per scongiurare quello che, purtroppo, oggi è sotto gli occhi di tutti: un parco che non rende assolutamente onore alla bella città a cui siamo legati grazie al gemellaggio

Ma ormai quel che fatto è fatto e tornare indietro è impensabile. Resta da fare soltanto una cosa, quindi: prendersi cura del parco e valorizzarlo come merita. Oggi non si può apprezzare nulla in questo senso e, come mostrano le immagini, ne prendiamo atto sperando in un cambiamento futuro.


Nicola Seppone

Albero tolto ed area messa in sicurezza

Commenti

Post popolari in questo blog

Da mezzanotte alle 6 la spiaggia libera è off limits. E la pesca dagli scogli? D'estate la vieterei

Senso unico lungomare Pietra, Seppone: "Studio tecnico? Andava commissionato prima"