Parlami ancora di spiagge libere... nel 2025

Tra qualche settimana/giorno non se ne parlerà più, ma di spiagge libere se ne parla ogni anno, puntualmente in queste due settimane. Mi auguro che il 2027 si riveli l'anno di svolta anche per questi spazi pubblici. Sarebbe un'occasione importante per rivedere TOTALMENTE la loro gestione. 

Sono andato a vedere sul mio blog personale e ho trovato un pezzo datato 2013 in cui chiedevo - a Pietra, ma in realtà il discorso vale ovunque - di "convertire" le libere in SLA (spiagge libere attrezzate). Servizi minimi garantiti, NESSUN COSTO di accesso per chi accede al lido.

In questi giorni sui giornali non si parla d'altro. Fa un po' sorridere, non tanto perché la cosa non sia seria (anzi), ma perché se ne parla sempre senza mai cambiare rotta. E il problema è che a rimetterci non sono solo - ed ovviamente - i turisti, ma anche i sindaci/amministratori, chiamati ad intervenire con strumenti che molto spesso non hanno a loro disposizione.
Credo siano evidenti a tutti i diversi problemi che riguardano le spiagge libere "auto-gestite" un po' ovunque in Riviera:
- Nessun controllo/servizio di sicurezza
- Nessuna assistenza in mare (se non grazie ai bagnini pagati dai privati)
- Totale anarchia nella gestione dei posti, con la pessima abitudine - vietata dalla legge - di occupare abusivamente un posto senza essere presenti al solo fine della "prenotazione"
- Pulizia e decoro, spesso totalmente inesistenti se non grazie allo sforzo di alcuni volontari che si fanno carico dell'inciviltà altrui
- Bagni e docce: dove presenti, presentano grossi limiti e problemi, anche sotto il profilo sanitario
Ricordo perfettamente il caso di una bambina che si era procurata una grossa ferita ad un piede a causa del vetro di una bottiglia nascosto tra la sabbia. E sì, perché le spiagge libere di notte non vengono controllate (quasi nessuna, tranne dove è presente un servizio di vigilanza privata, spesso pagato, appunto, dai privati) e il prezzo da pagare può essere anche un episodio così. Tra l'altro, proprio in questi giorni, ne è capitato uno del tutto simile.
Se è vero che siamo un territorio a vocazione turistica, dove il mare rappresenta ancora il principale polo d'attrazione, sicuramente non possiamo concederci il lusso di lasciare le spiagge - qualsiasi spiaggia - in queste condizioni. Sono comunque una vetrina e un servizio che va reso per dare a tutti la possibilità di scegliere. 

Perché il privato ha diritto di fare la sua parte, anche perché chi lavora bene offre un servizio, ma dà anche un valore aggiunto al territorio. Su un punto sicuramente non si discute: i canoni demaniali, oggi A DIR POCO IRRISORI, vanno INDUBBIAMENTE ricalibrati. Che non vuol dire non dare la possibilità al privato di fare profitto, ma significa rendere il tutto più equo rispetto a quello che oggi non è. Allo stesso modo, chi sceglie la libera, oltre al naturale DOVERE di RISPETTO dell'ambiente, deve poter godere di uno spazio gratuito e con servizi minimi garantiti (SLA, appunto).
Poi, chi gestisce la Sla, ovviamente, potrà offrire servizi ulteriori a pagamento (lettini, cabine, magari cibo con un chioschetto piuttosto che un pedalò). Ma sarebbero, appunto, servizi extra: il libero accesso rimarrebbe garantito, idem la pulizia e anche il servizio di salvataggio.
Dopo tante parole, mi auguro che il 2027 o comunque i prossimi mesi rappresentino un momento di svolta CONCRETO anche per le spiagge libere. Sarebbe un'occasione perfetta per rilanciare questi spazi nell'interesse di tutti: turisti, residenti e privati che vogliono investire e dare lavoro.

Nicola Seppone




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