Abitudini che cambiano, furbetti che restano: oggi a casa, domani spendiamo da noi
Oggi, per motivi lavorativi ed esigenze di spesa, ho avuto l'occasione di dare un'occhiata al paese in orari diversi (al mattino e al pomeriggio).
Purtroppo quello che leggo su PietrAttiva e sui profili personali di alcuni di voi è vero: c'è ancora troppa gente in giro. Ovviamente ognuno potrebbe essere fuori casa per una ragione legittima (una di quelle previste dal decreto), ma quando vedo la coppia di anziani che passeggia con i nipotini piuttosto che i ragazzini che se la spassano sopra ad un monopattino "gareggiando", viene difficile non pensare male.
Forse sarebbe utile (ma sicuramente non risolutivo in toto) iniziare a far girare delle macchine con gli altoparlanti per invitare la gente a rimanere in casa (lo fanno a Loano, a Laigueglia e non solo). Repetita iuvant, forse.
Per quanto riguarda i supermercati del territorio, invece, ho notato grande rigore da parte di tutte le catene di alimentari nel far rispettare le normative vigenti. Certo, non mancano episodi di nervosismo dettati dalle lunghe attese e dall'eccezionalità di certe situazioni che non ci saremmo mai immaginati di dover vivere. Per esempio, nel pomeriggio ho sentito un signore brontolare dopo aver visto una signora uscire dal supermercato con un carrello pieno: "Gli italiani sono pazzi, cosa se ne fa di tutta questa roba? Pensa di andare in guerra?" ha esclamato di fronte alle persone in attesa.
Magari, e dico magari, quella signora ha comprato tanto per evitare di dover ritornare altre volte nei giorni successivi. L'idea del saccheggio e della presa d'assalto degli alimentari mi sembra essere superata per il momento, almeno secondo il mio punto di vista.
Tra le tante cattive notizie, infine, ve ne voglio segnalare anche una bella, che sicuramente avrete già avuto modo di leggere: la raccolta fondi a favore dell'ospedale Santa Corona è stata un successo. 130 mila euro, infatti, sono i fondi raccolti che permetteranno di acquistare anche i dispostivi di protezione individuale (oggi l'Ordine dei medici savonese è stato molto duro a riguardo).
Poi, quando sarà il momento (speriamo al più presto), sarà la volta di rimboccarci le maniche per dare una mano al nostro paese e ai nostri commercianti. I prossimi soldi, quando le circostanze lo permetteranno, spendiamoli da noi, nelle attività nostrane e nel nostro meraviglioso Paese.
Nicola Seppone
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