Ci vorrà tempo
Ogni tanto provo a riavvolgere il nastro. Torno indietro e ripenso al mondo prima di tutto questo. La prima sensazione è quella di essere sprofondato in questo incubo chiamato Covid da molti più anni rispetto a quelli che sono realmente. All’inizio tutto sembrava quasi surreale (ricordo le prime code con la mascherina davanti ai supermercati mentre la gente fissava il vuoto in silenzio). Oggi tutto è diventato drammaticamente normale. Il bollettino ha sostituito il tramonto del sole come segnale di una giornata che volge al termine. I colori delle zone, quelli che eravamo convinti di esserci lasciati alle spalle, tornano. Tv e giornali parlano solo di virus e vaccini. Come se tutto il resto si fosse volatilizzato. Sui social va in scena il trionfo di una democrazia declinata in una libertà di manifestazione del proprio pensiero senza limiti. Ogni giorno viaggiano in rete milioni di informazioni. Milioni di messaggi che provano a dare spiegazioni e interpretazioni diverse a tutto quel