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Rispetto dell'ambiente e quel turismo che può insegnarci qualcosa (anche a Pietra)

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  UN ALTRO MONDO. UN'ALTRA CULTURA. UN ALTRO TURISMO. Una giovane coppia di turisti provenienti dal nord Europa. Sono rimasti a Pietra, in spiaggia libera, per almeno una settimana. Sulla sabbia, come sempre, di tutto un po': cartacce, tappi di bottiglie, mozziconi, plastiche varie, cartoni della pizza, ecc. Questa mattina, probabilmente nel loro ultimo giorno di vacanza, camminavano verso il mare. Sulla battigia hanno trovato il tappo di una birra e qualche mozzicone. Si sono  fermati, hanno raccolto tutto e si sono diretti verso i bidoni. Solo dopo sono andati a farsi il bagno.  Lo stesso gesto lo hanno ripetuto più volte durante la settimana. Sceglievano una postazione (che quasi sempre era sporca), la ripulivano e la lasciavano in condizioni impeccabili. Tra i pochissimi, in tutta la stagione, a seguire le regole (non solo quelle relative al Covid). Spiccano, queste persone. Anche se non vuoi farci caso, loro spiccano. Spiccano perché in tre mesi la routine era quella...

I fuochi dell’Assunta dividono i pietresi e i turisti : su PietrAttiva vince il “No”

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È uno degli appuntamenti più importanti della stagione e, in generale, uno degli eventi più attesi dai pietresi e dai turisti. I fuochi dell’Assunta (il 15 agosto) si sono ritagliati un posto nel cuore della città. Non un semplice spettacolo pirotecnico, ma una vera e propria scatola dei ricordi carica di emozioni. Molti pietresi sarebbero pronti a rinunciare a qualsiasi festa, ma non a questa. Una tradizione che viene celebrata dal 1858 e che, da sempre, è sinonimo di bancarelle, Messa solenne, processione e... fuochi d’artificio. Dal molo, colorati e rumorosi, i fuochi dell’Assunta sono - da sempre - parte integrante della storia pietrese. Negli anni si sono evoluti, per esempio con l’inserimento di colonne sonore e l’arrivo dei fuochi in mare. Ma quest’anno, in questo 2020 annus horribilis , anche le tradizioni più granitiche del Paese si sono dovute arrendere di fronte all’emergenza sanitaria . Tanti gli eventi riprogrammati, moltissimi quelli rinviati al prossimo anno. E i...

Da mezzanotte alle 6 la spiaggia libera è off limits. E la pesca dagli scogli? D'estate la vieterei

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Dal moletto (o dagli scogli) si può sempre pescare, anche durante la stagione. L’ordinanza non specifica se puoi farlo solo con la canna fissa o con quella a mulinello (quindi si possono usare entrambe), ma se in quello specchio d’acqua davanti a te c’è qualcuno devi tirare via l’amo (e grazie al caz).  Storia vecchia, di quelle che “si è sempre fatto così”. Sino a quando non si fa male qualcuno, ovviamente. Molti, spaventati, non si tuffano nemmeno, anche perché sanno che i pescatori non leveranno mai l’amo da quel punto. Altri, nuotando, ci finiscono per sbaglio in mezzo, rischiando di infilzarsi un amo anche in un occhio (come è quasi capitato questa mattina).  Io, che so sempre più stronzo, durante la stagione balneare VIETEREI LA PESCA da quegli scogli senza se e senza ma . Non si può fare affidamento sul buon senso quando in gioco c’è la sicurezza delle persone (bambini compresi).  SPIAGGE LIBERE: AGGIORNATA L’ORDINANZA 54/2019 Proprio ieri, martedì 21 luglio ...

Basta fumo A spiaggia: anche a Pietra facciamo una scelta di buon senso

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Mai come in questo periodo la scelta del Comune di Loano di vietare il fumo A spiaggia risulta essere azzeccata. L’ordinanza dei nostri vicini è davvero un bel segnale non solo per la salute, ma anche per l’immagine del paese.  Perché andiamo incontro ad una stagione caratterizzata dalle temperature elevate e visto che in alcuni casi dovremo ancora indossare la mascherina, evitare di dover respirare il fumo del vicino d’ombrellone potrà soltanto essere un toccasana. Perché chi va A spiaggia vuole godersi l’aria pulita del mare e dato che purtroppo non tutti hanno il buon senso di allontanarsi dalla propria postazione per evitare che il fumo arrivi in faccia agli altri, anche in questo caso il divieto di fumo non potrà che giovare.  Perché tantissimi mozziconi finiscono insabbiati (o, peggio, gettati in acqua) e, oltre a provocare un danno d’immagine per la spiaggia stessa (i mozziconi per terra sono da sempre sinonimo di degrado), contribuiscono ad aumentare l’inquiname...

Quelle mani sporche di ieri e la paura di sporcarci di oggi

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Ricordo bene le partite di calcio “per strada” con gli amici, quelle giocate sotto casa, tra un palazzo e l’altro (“ci vediamo dalle due discese”, questa è per pochi davvero). Finivo spesso a terra con il ginocchio sbucciato (era la regola), mi arrampicavo dall’altra parte di una rete per recuperare il pallone finito in una proprietà privata e più di una volta sono dovuto scappare, rincorso dal proprietario che mi inseguiva minaccioso al grido di “e mo’ ve lo buco”. Non di ra do volavano anche delle bestemmie.  E le mani sporche ? Mi sembra di rivederle ora davanti a me. Soprattutto quando mi buttavo a terra per recuperare la palla finita sotto ad una macchina. Non dovevo neanche stare attento a non rompere il telefonino nelle tasche, anche perché non c’era. Non c’erano nemmeno le chiavi di casa, in tasca. Gli appuntamenti con gli amici si fissavano a voce il giorno prima. Poi chi c’era c’era. Sudato, sporco e felice tornavo a casa.  Questa mattina poi, parlando con una dotto...

Spiagge libere vs spiagge in concessione: due pesi e due misure?

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La stagione estiva è ai nastri di partenza e sui concessionari graveranno una serie oneri importanti, in buona parte difficili da ottemperare in modo impeccabile (pensiamo alla raccolta dati, alla continua sanificazione di bagni/spogliatoi ad ogni uso, di tutta l'attrezzatura utilizzata a fine giornata e poi ancora ai controlli del rispetto del distanziamento sociale).  Che cos'è la raccolta dati? I concessionari devono far firmare un modulo a tutti i clienti (autocertificazione) e lo devono conservare per 14 giorni. Chi entra in una spiaggia in concessione, quindi, viene registrato (la misurazione delle temperatura non è obbligatoria, ma molti la predisporranno). E nelle libere? Potenzialmente, senza controlli, potrebbe entrare chiunque. In caso di focolaio, quindi, nelle spiagge in concessione "il tracciamento" degli ospiti sarebbe possibile, nelle libere (senza controlli) no. Il problema è serio e le misure messe in campo per fronteggiare l’emergenza sanitaria non ...

Riaprire non basta, dobbiamo ricominciare da noi: compriamo pietrese

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Il 9 marzo 2020, data di inizio del lockdown in Italia, è ormai un ricordo e - da diverse settimane - i rigidi protocolli imposti dal Governo hanno iniziato a sciogliersi come neve al sole.   Durante la fase emergenziale più acuta abbiamo assistito ad una vera e propria luna di miele tra l’esecutivo e l’opinione pubblica. Un momento breve ma intenso, che, tuttavia, presto ha iniziato a trasformarsi in un sentimento di insoddisfazione. Serrande abbassate, cassetti vuoti a fine mese, tasse da pagare e bocche da sfamare. La curva dei contagi ha iniziato a inabissarsi, ma ora sono i cittadini a dover riemergere da un’apnea che dura da troppo tempo. C’è un gran bisogno di ossigeno. C’è un gran bisogno di lavorare . Ed ecco il graduale allentamento delle misure restrittive che domani, lunedì 18 maggio, culminerà nella riapertura di moltissime attività chiuse - in alcuni casi - da mesi.  La paura cede il posto al desiderio di tornare a vivere una vita normale, ma che no...