L'amore non conosce violenza

A volte, di fronte alla violenza, è proprio l'indifferenza dei buoni a spaventare di più.

Tutto nasce tra le mura di casa. Un segreto pericoloso custodito gelosamente per paura dell'opinione degli altri o, ancora più spesso, per paura di una ritorsione da parte della persona che dovrebbe amarvi. L'atto finale, in fondo, non è nient'altro che l'epilogo di una serie di gesti crudeli perpetrati nel tempo. È la spirale della violenza. Può essere verbale, psicologica, fisica ma è pur sempre violenza. Ed è la parte peggiore. Perché non lascia respirare. Non lascia vivere.

John Lenon disse che viviamo in un mondo dove ci nascondiamo per fare l'amore mentre la violenza prende forma, ogni giorno, sotto la luce del sole. In Italia e nel mondo, quotidianamente, vengono violentate e uccise migliaia di donne. Se ne vanno nel silenzio, accompagnate da un acuto di dolore e da un pianto che tende a svanire grazie al tempo. Il grande guaritore.



Gridare al mondo "stop alla violenza!" può sembrare tanto banale quanto inutile. E probabilmente lo è per davvero. Ma l'indifferenza? L'indifferenza è ancora peggio. Non si può rimanere indifferenti. Anche una piccola comunità può, e deve, fare la sua parte. La violenza è ingiustificabile ed è sempre la ragione di chi ha torto.

Cedere all'istinto dell'amore è l'unica via per dimostrare il nostro affetto.

Non ci sono alternative.
Non ci sono giustificazioni alla violenza.
Non esiste diritto di possesso sulle persone.

La libertà è l'acqua che fa crescere l'amore. Una pianta sana. E come una pianta, l'amore non ha bisogno neanche di parlare. Si mostra. E si dimostra.

Nicola Seppone

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