Tra lavori "di bellezza" e priorità di sicurezza, il difficile bilanciamento di un paese a vocazione turistica
Per motivi di lavoro, non ho potuto partecipare alla seduta consiliare di questa mattina. Tuttavia, con riferimento ai 490 mila euro destinati alla riqualificazione del lungomare Bado, penso sia corretto mettere in evidenza le criticità relative al Maremola durante le (non più eccezionali) ondate di maltempo.
Come ho già avuto modo di affermare durante la discussione di una precedente mozione nel corso della passata amministrazione, ci troviamo di fronte ad un priorità - ovvero la sicurezza di tutti noi - che deve (dovrebbe) scavalcare necessariamente ogni altro tipo di intervento. Anche di carattere estetico/funzionale. E tutto ciò nonostante la consapevolezza della vocazione turistica del nostro paese.
Il problema, come sempre, sono i fondi. La nostra Regione sta attraversando un periodo a dir poco difficile, caratterizzato da emergenze e disastri che si continuano a susseguire a distanza di pochissimi mesi, a volte nell'arco di alcune settimane. Pietra, come tante realtà della nostra provincia, presenta le sue criticità. Ma proprio al fine di garantire la massima sicurezza non solo dei residenti, ma anche di tutti gli ospiti che intendiamo attrarre qui, è necessario rimettere in cima alla scala delle priorità una serie di interventi mirati a prevenire ogni tipo di problema.
Non è una scelta così facile e ovvia, soprattutto quando si è chiamati ad amministrare un comune che presenta vistosi punti deboli (pensiamo al ponte sul Maremola o, appunto, alle condizioni del lungomare e di alcune strutture lì posizionate) che vanno ad inficiare sull'immagine di un paese che ogni giorno si alza e "fa colazione" con pane e turismo.
Siamo arrivati ad un punto di non ritorno, però. Perché il clima sta innegabilmente cambiando e, anche se tutti sogniamo una Pietra migliore (soprattutto in alcune zone), gli eventi climatici che stanno interessando tutto il nostro territorio negli ultimi anni devono lasciare spazio ad una riflessione a cui devono seguire immediatamente dei fatti concreti. E qui il comune di Pietra Ligure da solo potrà far ben poco, sicuramente.
Però, forse, dobbiamo iniziare a dare un segnale in questo senso. E per questo, a malincuore, avrei preferito rimandare i lavori sul lungomare per permettere di aggiungere un tassello in più alla sicurezza sul nostro territorio e, contestualmente, lanciare un importante messaggio ai piani alti delle istituzioni.
Anche perché se non cambiamo noi oggi, sarà la natura che ci costringerà a farlo un domani. Un domani che, forse, non è nemmeno così lontano.
Nicola Seppone
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