Il buono, il bullo e il cattivo

A molti di voi il nome "cicciogamer89" non dirà nulla. E meno male, aggiungo. Ma, come capirete tra poco, non lo dico con disprezzo. Cicciogamer89 è un giovane youtuber e il suo canale si occupa sostanzialmente di videogiochi (ma non solo eh). Attualmente sono iscritte al canale oltre 1 milione e mezzo di persone. Numeri davvero importanti. 

Oggi sono tantissime le persone che riescono a vivere guadagnando su Youtube: un po' di creatività, idee originali, fortuna...e costanza, sono solo alcuni degli ingredienti per sfondare in questo mondo, potenzialmente MOLTO redditizio. 

cicciogamer89 viene "aggredito" 
E Mirko Alessandrini, il nostro cicciogamer89, questo lo sa bene. Durante i suoi raduni tantissimi ragazzini, spesso accompagnati dai genitori stessi, fanno la fila per una selfie o una stretta di mano con "ciccio". Perché il ragazzo è davvero popolare in rete e, ad ogni video pubblicato, macina visualizzazioni su visualizzazioni. 

Il suo stesso soprannome lascia intuire una caratteristica fisica di questa giovane star del web: cicciogamer89 è un ragazzo obeso. Insomma...videogiochi, obesità, il cibo non proprio salutare che compare sempre più spesso all'interno dei suoi video ed ecco che per molti, ciccio, diventa un cattivo esempio per i ragazzini. Alcuni si sono spinti oltre la semplice "lamentela" e hanno iniziato a produrre immagini raffiguranti lo youtuber e che mettono in risalto la sua condizione fisica. Sfottendolo. Sfottendolo pesantemente. 

Proprio durante uno dei suoi raduni, qualche giorno fa, cicciogamer89 è stato "aggredito" (come ha scritto lui nel suo ultimo video) da un ragazzino che gli ha tirato in faccia una pizza alla nutella  mentre ciccio si stava facendo un selfie con un fan. In rete circola il video che mostra bene l'accaduto. 
Lo youtuber, dopo aver incalzato i fans a bloccare "l'aggressore", si è pulito e ha continuato a firmare autografi e a fare foto. 

Uno scherzo, una burla alla "Amici miei" ma cicciogamer89 l'ha presa male. Malissimo. E ieri ha pubblicato un video (con tanto di sottofondo musicale coinvolgente) dove, con le lacrime agli occhi, grida vendetta. "La pagherete tutti", "Ora mi sono stufato, denuncerò anche YouTube Italia che non fa nulla per noi creatori". Il video ha quasi raggiunto il milione di visualizzazione in poche ore.

uno dei video di ciccio, oltre 3 mln di views
E veniamo al punto: anche io penso che cicciogamer89 non rappresenti di certo un buon esempio per i ragazzini. Certo, non va in giro ad ammazzare nessuno, ma lo stile di vita che propone nei suoi video, anche indirettamente, è oggettivamente uno stile di vita poco sano. L'obesità non è un problema da sottovalutare. C'è in ballo la salute, quindi non si scherza.

Ma la rete è libera, nessuno ci costringe a guardare una cosa piuttosto che un'altra. Il punto è semmai cercare di limitare la disponibilità di determinati mezzi tecnologici quando i ragazzini non sono ancora, come dire...maturi. Eh, ci dici niente. Come si fa? Oggi è impossibile e probabilmente qualcuno direbbe anche che sarebbe sbagliato. Ricordiamoci che viviamo nell'epoca del tutto è lecito e se la pensi in senso limitativo "sei out" , anzi sei "old". E quindi cicciogamer89 fa il pieno di views, come si dice, e i suoi seguaci si espandono a macchia d'olio in tutta Italia. 

E per un ragazzino che guarda i video di ciccio, quanto sarà facile innamorarsi di uno stile di vita così spensierato? Facilissimo.

L'episodio capitato a Mirko Alessandrini ha suscitato molte reazioni sul web ma soprattutto ha riportato in risalto una piaga sociale che spesso ricordiamo solo quando accadono episodi di questo tipo, o ben peggiori: il bullismo. E cicciogamer89 li chiama per nome quei "bulli" "uomini piccoli" "merde". Ed è forse la parte più vera ed interessante del suo ultimo video. 

Cosa si prova ad essere vittime del bullismo? C'è un solo modo per capirlo: vivere l'esperienza in prima persona. Non si può congedare il problema del bullismo con un semplice "quei ragazzini sono delle merde". Troppo facile. Bisogna scavare per rendersi conto che dietro ogni persona, dietro ogni ragazzino, c'è una storia diversa. Capire una storia non è sinonimo di giustificare un atteggiamento, intendiamoci. Capire una storia è solo il punto di partenza. 

E poi forse, come diceva un'anziana signora che ho incontrato in questa magica cosa che chiamiamo vita, bisogna tornare ad educare come facevo io, con due mani: con una mano una carezza e con l'altra, al momento giusto, una bella sculacciata. Perché abbiamo bisogno di entrambe le cose. 

Nicola Seppone


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