UNDICI SETTEMBRE #seppolemica

Ricordare ricordiamo tutti. Impossibile dimenticare quella data, quel giorno, quella mattina(pomeriggio qui da noi), quelle ore e poi ancora i giorni, i mesi, gli anni che seguirono.

Ma facciamo un rapido passaggio ai giorni nostri: vi ricordate cosa accadde in occasione degli attentati di Parigi? Facebook diede la possibilità di modificare la nostra foto profilo con i colori della bandiera francese. Così tantissime persone scelsero di dimostrare la loro vicinanza ai cugini francesi attraverso questo gesto simbolico. I soliti bacchettoni di turno (ricordateveli bene, soprattutto domani) criticarono ferocemente questa iniziativa. La bandiera francese sul profilo veniva vista come una enorme ipocrisia, quasi snobbante, nei confronti di altre tragedie simili. "Perché non mettete la bandiera siriana, per esempio?"  "Siete finti!" tuonavano sui social i bacchettoni.

E sempre loro, domani come ad ogni ricorrenza da quando esiste Facebook, condivideranno le foto e i video per ricordare la tragedia che ha colpito l'America l'11 settembre del 2001. Ma allora perché mettere la bandiera a stelle e strisce per un giorno come foto profilo va bene...e fare lo stesso con la bandiera francese..no?

Potrei chiedere a quei bacchettoni come mai, allora, non avete solidarizzato con i paesi colpiti da un attentato, anche prima del 2001, per dire. Così, se volessimo ricordarli tutti, potremmo anche imparare un sacco di nuove bandiere, ai più sconosciute. Potrebbero rispondermi, beh prima non c'era Facebook. Vero, così come non c'era nel 2001, ma ci sono le ricorrenze come dicevamo. E allora forza e coraggio, condividete le immagini e le bandiere di tutti i paesi colpiti da un attentato prima del 2001, fosse anche un attentatuccio in un posto dimenticato da dio.

Ricordatele tutte le tragedie, ma proprio TUTTE cazzo.
Oppure tacete, evitando di dare lezioni di buon senso che non siete in grado di sostenere.

Le tragedie sono tutte uguali in ciò che realizzano, ossia uno sconvolgimento brutale della realtà in cui viviamo. Non hanno colore ma posseggono un grado di sensibilità, più o meno forte, nel modo in cui vengono percepite dalla gente. Un concetto banale probabilmente, ma a quanto pare non chiaro a tutti.

Ma chi cazzo se ne frega, penseranno in molti, se qualcuno si è fatto esplodere in un mercato in qualche posto laggiù in medio oriente. Non sono problemi nostri. Poi arrivano gli attentati negli Stati Uniti, in Francia, in Belgio...cazzo, dietro casa. Inutile girarci intorno, si ragiona così, cominciamo a preoccuparci e solidarizziamo.

In altre parole, iniziamo a cagarci sotto.

Ed eccolo qui, il grado di sensibilità nel percepire una tragedia come più o meno grave.
Più o meno grave si, ma per noi, per la nostra sicurezza e quindi per i nostri interessi.
E come darci torto?

Quindi c'è tanta, tantissima ipocrisia nel comportamento di chi quasi rivendica la "sacralità" della tragedia statunitense (meritevole di commemorazioni social a tutto spiano ) ma mette in croce allo stesso tempo una persona che ha condiviso la bandiera francese sul profilo Facebook per solidarizzare con i francesi.

Ma Facebook si sa, è una macchina straordinaria che, tuttavia, ha trasformato molti osservatori della realtà in bacchettoni allo sbaraglio alla ricerca del consenso facile, facendo della loro voce fuori dal coro un tratto distintivo, speciale, da premiare a tutti costi. Magari con un bel like. Perché quelli li oh, non sono mica delle pecore come i comuni mortali.

Già, domani è l'11 settembre e ricordare è importante perché quella tragedia (come altre recentemente) ci ha toccato profondamente.  Non ho mai voluto perdermi nelle diatribe tra le varie teorie complottistiche e gli accaniti sostenitori della versione ufficiale dei fatti. Tuttavia, ancora oggi, ci sono persone che, a torto o a ragione, cercano una verità diversa rispetto a quella ufficiale.

Ed oggi è anche a loro, oltre che a tutte le vittime di questi barbari attentati, che va il mio pensiero.



Nicola Seppone


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