Il ponticello e la Madonnina

Oggi sono passato sul ponticello del Maremola, quello dove c'è la Madonnina. Mi sono guardato intorno e ho visto un sacco di sporcizia e molte erbacce lungo tutto il torrente. Si avvicina la stagione delle piogge, speriamo che lo puliscano al più presto, ho pensato. Scendendo dalla bicicletta ho appoggiato le mani sulla ringhiera guardando verso Tovo e per un attimo sono tornato indietro nel tempo quando passavo lì sopra quasi quotidianamente.

Ricordo le anatre e i due bellissimi cigni che giocavano e riposavano in quel fazzoletto di terra, spesso disidratata. Poi arrivava un signore con un bambino e sentivi "Papà andiamo a dare da mangiare alle paperelle!". E spuntava l'immancabile sacchetto di plastica con dentro il pane del giorno prima. A volte speravi che quel pane non finisse mai perché ti divertivi un sacco a vedere la lotta all'ultimo pezzo con i piccioni guastafeste che spesso rubavano il cibo alle povere anatre.

Quel ponticello offre una visuale che sintetizza l'essenza della nostra terra: da una parte il mare e dall'altra, voltandoti, la montagna e il verde delle campagne.

Proseguendo lungo il ponticello, ad un certo punto, arrivavi di fronte alla famosa Madonnina. E di fronte a quella statua facevo sempre, e dico sempre, il segno della croce. Mi sembra di sentire ancora oggi la voce di mia madre che, passando lì davanti, mi diceva: "Nicola, fai il segno della croce!". E io lo facevo. Belin, dovevo solo provarci a non farlo. E com'era contagioso quel breve gesto tra i passanti...

Quel ponticello fa parte della storia del nostro paese. Quel breve tratto di strada che tutti abbiamo percorso a piedi, in bicicletta e con lo scooter (acceso), è custode di ricordi indimenticabili per molti di noi. Il tempo corre, corre in fretta e le cose cambiano. Oggi il ponticello è ancora lì ma in futuro potrebbe sparire per far spazio ad un ponte,  un ponte atteso da troppi anni e necessario per la viabilità di Pietra.

Nel frattempo, mi piace immaginare che quel ponticello e la sua Madonnina rimangano lì per sempre. Quasi come un simbolo, uno dei pochi rimasti, di un passato fatto di valori semplici da tramandare ad un futuro tecnologicamente all'avanguardia ma povero di valori che lo aiutino a non crollare.

Nicola Seppone




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