Quel bambino sarebbe comunque nato lì: anche con un punto nascite a Pietra operativo

Trovo assurde le polemiche che ogni volta si scatenano sotto agli articoli che riportano la notizia di un parto avvenuto in ambulanza. In realtà trovo più assurdo il fatto che certe notizie vengano date in pasto all’opinione pubblica da alcuni giornali solo per cercare fomentare le reazioni delle persone a causa della chiusura (sbagliata, lo sottolineo in rosso) e temporanea (lo scrivo con un sorriso amaro) del punto nascite di Pietra Ligure.

Lo so che oggi è più facile trovare consenso dando contro qualcuno che sta sbagliando (e Toti di errori ne ha fatti, siamo d'accordo). Ma ogni tanto non fermiamoci ai titoli dei giornali e cerchiamo di andare oltre le parole. Perché ancora recentemente sto leggendo delle cose assurde.

E sono assurde perché se prendiamo come esempio il caso del parto avvenuto due notti fa a Borghetto Santo Spirito, ci rendiamo conto che quel bambino (un maschietto venuto alla luce senza problemi alla presenza di medico e infermiere intorno a mezzanotte) sarebbe comunque nato lì, a bordo di quell’ambulanza in viaggio sulla A10, anche se al Santa Corona fosse stato operativo il punto nascite. E sarebbe andata così perché, come capita spesso, a volte le creature “hanno fretta di venire al mondo” e non siamo di certo noi a dettare i tempi di questi eventi.

Detto ciò, il punto nascite di Pietra Ligure va riaperto al più presto. Anzi, non andava proprio chiuso. A dirlo non sono semplicemente io, ma è lo stesso governatore e assessore alla sanità ligure Giovanni Toti dal momento in cui dichiara la “PERICOLOSITÀ” di un punto nascite pensato lontano da un Dea di secondo livello.

Peccato che questa sia la cruda realtà. Perché il Santa Corona è uno dei due Dea di secondo livello della nostra regione e il punto nascite invece di trovarsi a Pietra Ligure (dove dovrebbe stare) da oltre un anno è stato trasferito al San Paolo di Savona, un Dea di primo livello (quindi in un luogo che, dichiarazioni del governatore alla mano, risulta essere “pericoloso” per questo servizio sanitario).

Le critiche sono giuste, ma devono essere contestualizzate. Non si può continuare a strumentalizzare ogni singolo episodio senza conoscere realmente come sono andate le cose.

Se qualcuno rivendica il sacrosanto diritto di esprimere la propria opinione, io, allo stesso modo, rivendico la mia libertà di farvi notare il sottile confine che esiste tra una battaglia giusta (la riapertura di un punto nascite dove deve stare) e la strumentalizzazione di singoli episodi per finalità puramente politiche.

Per me Toti sbaglia quando continua a promettere date sulla riapertura del punto nascite. E sbaglia ancora quando si fa autogol e sostiene la pericolosità di un punto nascite lontano da una Dea di secondo livello e allo stesso tempo tiene aperto il reparto in un Dea di primo livello. Ma di certo non sbaglia quando un bambino nasce in ambulanza perché ha deciso che era giunto il momento di venire al mondo.

Nicola Seppone




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